Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli

Pio Paschini, per lunghi anni docente e poi rettore magnifico dell’Università Lateranense, fu storico della Chiesa e storico del Friuli. Per quanto riguarda la storia della Chiesa seppe affrontare con grande libertà e onestà alcuni temi fra i più difficili e controversi, quali la Riforma e la Controriforma nel Cinquecento e il caso Galileo, chi gli valse non poche sofferenze in vita, ma anche il riconoscimento postumo della sua grande statura morale.

Al Friuli Paschini dedicò una lunga serie di ricerche accurate, fra cui la Storia del Friuli, il cui merito, a giudizio degli storici, è “aver ricomposto in unità espositiva un notevole complesso documentario, facendolo confluire in una logica e coerente visione d’insieme”. La coscienza di un’appartenenza e di un’identità culturale, spirituale, affettiva Paschini, vissuto gran parte della vita lontano dal Friuli, mantenne inalterata: appartenenza e identità mai esclusive di altre appartenenze e identità, ma sempre aperte, come sempre lo è stata la storia del Friuli. Proprio per il suo coraggioso tentativo di conciliare cultura e fede, ma anche per il suo validissimo contributo di ricerca sulle origini e sulla storia della Chiesa Aquileiese, nel 1978 l’arcivescovo di Udine, Alfredo Battisti, decise di intitolare al suo nome un Istituto di Fonti e ricerche di Storia ecclesiastica friulana, che intendeva istituire assieme a un gruppo di studiosi comprendente Pietro Bertolla, Luigi De Biasio, Pier Cesare Ioly Zorattini, Carlo Guido Mor, Sergio Tavano e Amelio Tagliaferri. Tra gli scopi che l’Istituto si proponeva c’erano la tutela e la valorizzazione degli Archivi e delle Biblioteche ecclesiastiche e la pubblicazione di fonti e studi sulla storia della Chiesa in Friuli con particolare riferimento al patriarcato di Aquileia.

Nel corso di quasi quarant’anni di attività l’Istituto ha proceduto all’inventariazione e alla catalogazione di parte dei fondi archivistici e librari delle diocesi di Udine e di Pordenone e ha portato a termine il censimento degli archivi parrocchiali della diocesi udinese in collaborazione con il Ministero dei beni culturali, l’Università di Udine, la Soprintendenza per i beni archivistici e librari e con il contributo finanziario dello Stato, Regione autonoma FVG, Provincia di Udine e Fondazione CRUP. Ha inoltre avviato un’ampia attività di ricerca, documentata da una quarantina di pubblicazione monografiche. In particolare, la collana di «Fonti per la storia della Chiesa in Friuli. Serie medievale», coordinata da un Comitato scientifico internazionale, è ora edita a Roma dall’Istituto storico italiano per il medioevo. Dallo scorso anno è stata avviata anche la «Serie moderna e contemporanea» di «Fonti» con la pubblicazione delle Lettere musicali di Giovanni Battista Candotti.

Dalla collaborazione con la Deputazione di Storia patria per il Friuli ha preso il via la ricerca, pubblicata nel 2014, su I libri dei patriarchi. Un percorso nella cultura scritta del Friuli medievale. Da un successivo accordo di programma tra Istituto Paschini e Arcidiocesi di Udine, Capitolo metropolitano, Comune di San Daniele del Friuli, Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del FVG, Università degli Studi di Udine (al quale hanno aderito l’Archivio di Stato di Udine e la Biblioteca civica “V. Joppi”) è nato il portale web “Librideipatriarchi2.0”, che si prefigge in particolare la divulgazione scientifica e la promozione del turismo culturale della Regione partendo dallo straordinario patrimonio librario manoscritto conservato qui e nelle più importanti biblioteche d’Europa e di oltre Oceano.